CROCE ROSSA

ITALIANA

 

ASSOCIAZIONE

ANORESSIA-BULIMIA

 

CENTRO DI AIUTO

 ALLA VITA

 

ASSOCIAZIONE PER LA TUTELA DEI BAMBINI

 

ASSOCIAZIONE

PER LA RIFORMA DELL'ASSISTENZA PSICHIATRICA

 

ASSOCIAZIONE

PAPA GIOVANNI XIII

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da oggi sicilnews si arricchisce di una nuova rubrica al fine di approfondire e divulgare informazioni  sui problemi che affliggono la nostra società

DAL CUORE DI UN UOMO

PUO' NASCERE UN AIUTO PER TUTTI

 

Il 24 giugno del 1859 mentre si svolgeva la drastica battaglia di Solforino, il giovane ginevrino Henry Dunant rimase colpito dalla tragica sorte di abbandono dei soldati feriti. Aiutato dalla popolazione della vicina Castiglione mise su un’azione di soccorso dei feriti e dei moribondi. Dopo tali avvenimenti con l’aiuto di altri quattro uomini svizzeri ,il cosiddetto comitato dei cinque,  giunse alla convocazione di una Conferenza Internazionale che si tenne a Ginevra nell’ottobre 1863. Alla conferenza parteciparono 16 Governi, stabilendo una serie di trattati  volti a garantire un trattamento umano ai feriti, ai prigionieri e ai civili indifesi durante le guerre, convenendo di rispettare i mezzi ed il personale sanitari, resi distinguibili da una croce rossa (in omaggio alla svizzera, che favori l’attuazione delle idee di Dunant) in sfondo bianco, successivamente , nel 1876, la Turchia preferì adottare il simbolo della mezzaluna rossa, in quanto la croce era fraintesa dai soldati di religione musulmana; questo insieme di norme è detto Diritto Internazionale Umanitario (D.I.U.). In pochi anni in molte nazioni, si formarono molte associazioni di soccorritori volontari, che presero anch’esse il nome e il simbolo della croce rossa. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (C.I.C.R.) è l’erede del comitato dei cinque, è costituito da 25 membri, tutti cittadini svizzeri, scelti per cooptazione ,presieduto da Dunant, i quali svolgono ispezioni, ricerche ed iniziative di soccorso a vantaggio delle vittime dei conflitti armati; svolge anche il ruolo di intermediario neutrale tra le parti in conflitto; mentre in tempo di pace la C.I.C.R. provvede al perfezionamento e alla diffusione delle norme delle Convenzioni di Ginevra e del D.I.U.; inoltre decide sul riconoscimento delle Società Nazionali di Croce Rossa di nuova costituzione. Nel 1919, dopo la Prima Guerra Mondiale, le Società Nazionali della C.R. hanno assunto anche importanti incarichi di soccorso e assistenza in tempo di pace, oltre che di guerra. La più alta autorità deliberante della C.R.I è la Conferenza Internazionale della Croce Rossa cui partecipano i rappresentanti di:

-         comitato internazionale della C.R.I.

-         Federazione delle Società di Croce Rossa e M.R

-         Società Nazionali di Croce Rossa

-         Governi che aderiscono alle convenzioni di Ginevra.

I sette principi fondamentali della Croce Rossa riconosciuti in tutto il mondo sono:

- UMANITA’

- IMPARZIALITA’

- NEUTRALITA’

- INDIPENDENZA

- VOLONTARIATO

- UNITA’

- UNIVERSALITA’

la CRI comprende, oltre al personale direttivo e ai dipendenti, anche sei organizzazione a carattere volontaristico: il Corpo Militare, le Infermiere Volontarie, i Volontari del Soccorso, i Pionieri, la Sezione Femminile, i Donatori di Sangue.

Oggi la Croce Rossa è la prima associazione umanitaria di volontari che interviene in tutto il mondo in caso di calamità naturali, guerre e quant'altro mini l'incolumità delle persone. Per ulteriori informazioni su come aderire a questa associazione o per avere delle semplici informazioni cliccate nel link a sinistra.

 

Giusy Cipolla

 

 

 

ANORESSIA E BULIMIA

IL MALE DEI NOSTRI GIORNI

 

Ormai così diffusa da essere considerata una epidemia sociale, l’anoressia è un malessere soprattutto femminile legato all’immagine di sé e della propria sessualità: quasi una nuova versione della vecchia isteria di cui soffrivano le ragazze all’epoca di Freud.  Di solito inizia in sordina, con una lieve accentuazione delle normali ansie adolescenziali riguardo al peso, la linea del corpo, le diete. E non suscita gravi preoccupazioni nei genitori :almeno finchè la riduzione sempre più drastica del cibo non viene messa in atto con rituali ossessivi  che colpiscono per la loro rigidità e stranezza prima ancora che il dimagramento prenda una china pericolosa. I disturbi dell'alimentazione sono modificazioni del rapporto tra la persona e il bisogno di cibo. Ne esistono manifestazioni meno gravi, transitorie, che dipendono da eventi della vita quotidiana In questi casi c'è un rapporto diretto tra cibo e qualche evento recente nella vita affettiva della persona. Si può avere uno scarso appetito quando si ha subito una delusione amorosa. Si può avere un bisogno insaziabile di cibo nei momenti di tensione e di stress.

 

 

 

 

Questi sono disturbi alimentari transitori, nei quali nel rapporto con il cibo si esprime una sofferenza, e forme più gravi, che possono trasformarsi in vere e proprie malattie, come l'anoressia e la bulimia. Pur prestando molta attenzione all’alimentazione e preoccupandosi lei stessa della spesa e della cucina, la ragazza non tocca quasi per nulla i piatti che prepara, o finge di nutrirsi, utilizzando mille sotterfugi per far credere che mangi. La ragazza che riesce a tenere sotto controllo la propria relazione con il cibo in maniera così estrema spesso è molto brillante in altri campi, è una studentessa modello, svolge intensa attività fisica, si alza presto la mattina e non è mai stanca.

Spesso il rifiuto sempre più ostinato del cibo si alterna a fasi di bulimia: abbuffate compiute di nascosto , seguite dal rituale del vomito provocato o dal ricorso a lassativi.  Le donne che soffrono di bulimia, a differenza di quelle che soffrono di anoressia, non conoscono il controllo ma la sconfitta. L’introduzione del cibo, anche in questo caso, non è in relazione al fabbisogno calorico dell’organismo ma è legata a uno squilibrio della relazione con il mondo esterno e con se stesse. Se però nell’anoressia l’emozione dominante, anche se a carissimo prezzo, è quella della vittoria, nella bulimia si cede senza potersi difendere a saziare una fame che non è del corpo ma dell’anima, e quando la sensazione di ripienezza giunge si è invasi da sensi di colpa devastanti che conducono al vomito indotto che lascia frastornate e doloranti. Anche la perdita di peso avviene in modo subdolo, quasi inavvertitamente: gli abiti larghi servono nei primi tempi a dissimulare una magrezza che la ragazza tenderà poi a esibire con trionfante orgoglio , accentuando nello stesso tempo l’attività intellettuale o fisica, come se fosse dotata di un’energia inesauribile. Di solito sono adolescenti  di particolare bellezza, sensibilità e intelligenza, che sviluppano però un’immagine distorta di sé, al punto da alterare la percezione della realtà: continuano a vedersi troppo grasse, anche quando il loro corpo sta assumendo una linea sempre più astratta , eterea, invisibile. Non mentono, quando rifiutano di riconoscere che non mangiano abbastanza, che stanno diventando troppo magre, che rischiano di morire. Né quando non ammettono di soffrire di un “disturbo dell’alimentazione”. Saranno loro stesse a chiedere aiuto: ma solo quando riconosceranno  nel sintomo il segnale di una profonda sofferenza interiore, che si esprime attraverso il corpo e il tirannico controllo di ciò che lo mantiene in vita, il nutrimento. I modelli che la società offre alle donne difficilmente migliorano l’immagine che la ragazza ha di sé. Da una parte le top model, considerate come i corpi più belli del mondo, sono sistematicamente sotto peso e presentano un modello privo di sostanza fisica. Dall’altra le donne della pornografia presentano un corpo esibito, anch’esso in realtà privo di sostanza, strumento del desiderio altrui, spesso creato dalla chirurgia. Raramente è possibile considerare l’eventualità di un corpo che sia espressione dell’anima e che consenta ai nostri desideri di vivere la realtà fisica, soprattutto per le donne. L’anoressia è una difesa ben strutturata nei confronti di un dolore che non trova parole per esprimersi. Come tutte le difese viene costruita per soffrire di meno e, come la maggior parte delle difese, ciò di cui ci priva è maggiore di ciò da cui ci protegge.  Essendo una difesa piuttosto funzionante non è facile liberarsene e anche se chi ci sta vicino capisce la nostra sofferenza e cerca di raggiungerci la strada non è così lineare. Spesso le ragazze e le bambine che soffrono di anoressia sono state correttamente accudite dal punto di vista pratico ma non hanno avuto lo spazio dove manifestate il loro dolore e il loro disagio che sono cresciuti dentro fino a trasformarsi in un comportamento così drammaticamente autolesivo. Nonostante gli innumerevoli studi e ricerche, l’anoressia-bulimia è un fenomeno ancora troppo sfuggente e complesso nelle sue mille sfumature e gradazioni- anche in termini di gravità- per essere ricondotto a un’unica patologia. In molti casi più che di una vera e propria malattia si tratta di una “tendenza anoressica” che nelle sue molteplici costellazioni ha al centro un’immagine ideale di sé estremamente elevata, ascetica, esigente, che la ragazza cerca di raggiungere esercitando un controllo assoluto sul proprio corpo e sulla propria mente, mascherando così una profonda insicurezza e una scarsa autostima di base.

 

Giusy Cipolla

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