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Aggiornato il: 08-Set-2008 21:31   
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libroDROGA ED AIDS 
loE' IL LIBRO PER LE FAMIGLIE E PER I NOSTRI FIGLI, PERCONOSCERE MEGLIO DA VICINO A CHE COSA VANNO INCONTRO  NELL'ENTRARE NEL TUNNEL DELLA DROGA E DARE ai GENITORI UNO STRUMENTO DI ASCOLTO E DI PREVENZIONE VERSO QUESTO GRANDE DRAMMA CHE ha RESO INFELICI MOLTE FAMIGLIE. NEL LIBRO CI SONO I PARERI DEI CARDIOLOGI, DEI MEDICI FISCALI E DEGLI ESPERTI DEL S.E.R.T CHEangelaSI OCCUPANO DI PREVENZIONE ED AHIME’ANCHE LA PARTE PATOLOGICA ,QUANDO ENTRANO, NEL VICOLO CIECO DELLA DROGA.  LA LETTURA E' LINEARE COMPRENSIBILE CON UN LINGUAGGIO SEMPLICE ACCESSIBILE A TUTTI DAI RAGAZZI ALLE FAMIGLIE AI SETTORI SCIENTIFICI.
IL LIBRO PER L MOMENTO E' SCRITTO IN ITALIANO LE PROSSIME EDIZIONI SARANNO IN INGLESE, FRANCESE E SPAGNOLO , IL COSTO DEL LIBRO E’

€12.50   
Vedi Curiculum Di Angela Giarratana

LE CROCIATE (Templari o Cavalieri del Tempio)

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Dott.ssa Patrizia Pepe

laureata in Accademia belle arti ramo decorazioni
RESPONSABILE U.O.S UFFICIO BENI CULTURALI
COMUNE DI CANICATTI'


loPer potere fare una accurata descrizione, dei Templari, è opportuno accennare al periodo ed ai motivi, che hanno dato vita a questo ordine, che può definirsi un movimento di liberazione e tutela dei luoghi cristiani. Siamo intorno all’anno 1086, cioè quando in Europa le truppe turche comandate dal principe Ortek, entrano in Gerusalemme devastando chiese, massacrando sacerdoti e finanche prendendo prigioniero il patriarca. La popolazione cristiana insorge, a tutto questo scempio con sgomento, cercando di riportare alla serenità ed alla normale vita quotidiana i luoghi sacri. Non era la prima volta che ciò accadeva; i luoghi sacri erano stati da sempre oggetto di assalti e rapine. Per circa quattro secoli i maomettani governarono questi luoghi, ed anche se tra mille problemi di vario genere ed assalti alle chiese, la vita continuava regolarmente. La situazione precipitò intorno all’anno 1000, quando la Siria e la Palestina, caddero definitivamente in mano dei TURCHI-SELGIUCIDI, una selvaggia e crudele popolazione proveniente dalle steppe del TURKESTAN. Da allora i viaggi in Terra Santa divennero impossibili; chi si azzardava a raggiungerla, era oggetto di assalti e vessazioni, rischiando persino la vita; per i cristiani residenti in Palestina, la situazione era ancora più difficile. Gerusalemme venne saccheggiata parecchie volte, fatto che finalmente scosse gli animi, poiché mise in evidenza il problema dei luoghi sacri per tutta la Cristianità. Non si poteva restare impassibili dinanzi a questa immane distruzione, che privava i Cristiani della possibilità di preghiera. Per porre fine rimedio a queste infami azioni, nel 1095, a Piactemplarienza si tenne un Concilio, nel quale, fu stabilito che tutti i Cristiani dovevano unirsi al fine di organizzare una spedizione in Terra Santa, per riconquistare i luoghi sacri. Qualche mese più tardi in Francia, precisamente al Concilio di Clemort, il Papa Urbano II°, cercò di ripetere l’invito, lanciando un appello ai maggiori feudatari francesi. Molto presto, dopo questo appello, la Francia si mosse aderendo al movimento di liberazione, che ben presto si diffuse in tutta l’Europa; tutto ciò fu possibile perché la Francia possedeva una propria cavalleria, che all’ardore della conquista, metteva innanzi il senso religioso. Questi “Soldati” avevano come segno di riconoscimento una CROCE ROSSA sul petto, ed una più piccola sulla spalla destra; da ciò presero il nome di CROCIATI, come CROCIATE, furono chiamate le battaglie da loro combattute per liberare i luoghi sacri dagli eretici ed infedeli. Queste battaglie, furono accolte benevolmente anche dalla nobiltà, poiché vedevano in esse da un lato il modo per mettere in pratica i loro ideali cavallereschi e guerrieri, dall’altro, si offriva loro la possibilità di uscire dallo stato di miseria in cui versavano, determinato dal feudalesimo. A coloro i quali erano pronti a partire, la Chiesa, oltre la benedizione apostolica, la sospensione, a volte concedeva il condono dei debiti. Incitate da queste promesse, migliaia di persone, si unirono per formare l’esercito della Cristianità.

LA PRIMA CROCIATA
loLa prima ondata di Cristiani, mossasi per liberare il Santo Sepolcro, partì nel 1096, con un esercito di povera gente, donne, bambini, richiamati dalla parole di Pietro l’Eremita, personaggio considerato un Profeta inviato da Dio, i cui risultati furono disastrosi.

I Turchi commisero molte stragi, infatti riuscì a salvarsi solo una parte di esercito crociato. Successivamente anche i nobili si unirono in esercito, guidato da Goffredo di Buglione, dal Principe Boemondo da Taranto e da Baldovino di Fiandra, con circa 100.000 uomini. Ovunque entrasse, questo esercito, lasciava delle tracce, come l’istituzione di principati cristiani, per conservare e garantire l’indipendenza dalle sopraffazioni arabe. Nell’anno 1099, precisamente il 3 Giugno, l’esercito cristiano entra in Gerusalemme, esattamente dopo tre anni dalla partenza, tre lunghissimi anni nel corso dei quali non erano mancate defezioni. Giunti in Gerusalemme, città Santa, l’entusiasmo si ricompose. Dopo un mese di lotte, in cui commisero un vero e proprio massacro, essi stessi ebbero a vergognarsi, si abbandonarono ai piedi del Santo Sepolcro in preghiera e vi rimasero molto a lungo. Per difendere la città dagli attacchi turchi, i Crociati, decisero di costituire la Città nel territorio circostante, affidandone la guida al più rappresentativo comandante della spedizione Goffredo di Buglione. Nasceva così il regno franco, una striscia di terra tra mare e deserto, che, anche se in posizione instabile durò per circa due secoli. Si cercò in ogni modo di attirare i Cristiani dei paesi circostanti, nel nuovo regno; la regione fu solidificata con fortezze nelle quali le popolazioni, ciò nonostante, erano in continuo stato di assedio, mentre le campagne erano sempre in balia dei Saraceni. Uno dei maggiori problemi che dovette affrontare l’esercito fu la mancanza di forze e di mezzi per difendersi dagli attacchi nemici. Per ovviare a questa situazione, fu creata la prima istituzione, quella dei Cavallereschi, destinata ad avere molto seguito. Erano ordini monastici, che oltre ad assolvere i doveri religiosi ed ecclesiastici, difendevano con le armi e scortavano le popolazioni che si recavano in Terra Santa. Due furono in particolare gli ordini cavallereschi di primo piano, per la difesa del Santo Sepolcro: quello dei TEMPLARI o CAVALIERI DEL TEMPIO e quello dei GIOVANNITI o OSPEDALIERI. Il primo ordine, quello dei Templari, il cui nome derivava dal fatto che la sede centrale si trovava in Gerusalemme, sul luogo dove si credeva esistesse il tempio di Salomone, ed era stato fondato da un nobile della Champagne, Ugo di Peyens, e comprendeva persone di tutti i ceti sociali. I cavalieri del Tempio raggiunsero una posizione di grande potenza, grazie all’interessamento di San Bernardo, che si adoperò attivamente per pubblicizzare il nuovo ordine, che col tempo arrivò a disporre di ricchissimi possedimenti. Tutto ciò non servì alla conservazione degli ideali che avevano presieduto la fondazione dell’ordine, infatti, come in ogni periodo storico, diventarono comuni gli abusi di potere e le lotte per la supremazia, tanto che dopo alcuni anni l’ordine fu disciolto.Il secondo ordine cavalleresco, quello dei Giovanniti o Ospedalieri, così chiamati dall’Ospedale di Gerusalemme, dedicato a San Giovanni Battista, ebbe la stessa sorte. Era nato con lo scopo di assistere i pellegrini, ma divenne subito ricco e potente, mettendo in primo piano l’azione del predominio. L’Ordine Giovannita, come quello dei Templari, aveva come segno di riconoscimento una croce, ma mentre nei Templari il mantello era bianco con una croce rossa, nei Giovanniti il mantello era nero con una croce bianca, ed in battaglia utilizzavano una corazza rossa con la croce bianca. Nonostante tutti gli sforzi compiuti, passò poco tempo dall’istituzione degli ordini cavallereschi dei Templari e dei Giovanniti, che la Terra Santa cadde in mano turca. A partire dal XII° secolo, i papi, erano costretti a vivere in un semi esilio, per sfuggire alle insidie dei principi e degli imperatori.

lo Ad aggiungere altri problemi era sopraggiunta la politica francese con l’intento di assorbire il papato entro le proprie sfere.
Papa Bonifacio VIII° cercò di mantenere un atteggiamento quanto più fermo possibile nei confronti di Filippo il Bello, giungendo fino alla scomunica; ma poi il suo successore Papa Benedetto XI°, frate dominicano, molto mite, aveva cercato in tutti i modi una conciliazione, togliendo la scomunica a Filippo ed attenuando le decisioni che Papa Bonifacio VIII° aveva preso nei suoi confronti, colpevole di avere partecipato all’attentato di Anagni, precisamente quando Filippo fece arrestare e sottoporre a processo un vescovo francese, reo di alto tradimento in seguito ad alcune sue dichiarazioni. Tutto ciò fu possibile anche perché il re, era sicuro dell’appoggio incondizionato del popolo francese, che da tanto tempo voleva l’indipendenza e diventare uno stato libero senza influenze esterne, nemmeno quella papale, affermando che il papa non aveva nessun potere sulle questioni imperiali. Dal canto suo, Bonifacio VIII°, non era il tipo di lasciar correre rinunciando ai suoi ideali. Praticamente stava nascendo la stato moderno autonomo da ogni potere, finanche da quello ecclesiastico. Infatti nel 1302, in una bolla, si affermava “IL PRINCIPIO DELLE DUE SPADE”, con il quale si specificava che il potere spirituale aveva l’autorità di istituire il potere temporale, e nello stesso tempo, dichiarare eretico chiunque sostenesse il contrario. Filippo il Bello fu estremamente violento. Immediatamente dichiarò, pubblicamente, che il pontefice era eretico e colpevole dell’uccisione del suo predecessore, chiedendo la convocazione di un concilio straordinario affinché lo giudicasse. Questi alterchi durarono fino alla vigilia della scomunica: Bonifacio VIII° fu scoperto nella sua tenuta estiva di Anagni, ed un gruppo di soldati, messi a disposizione dai Colonna, lo trattò malissimo, come un semplice prigioniero e fu finanche schiaffeggiato da uno dei Colonna. Papa Bonifacio VIII°, essendo un papa molto buono, non riuscì a dimostrare la sua innocenza, data la cattiveria di Filippo il Bello. Dopo qualche giorno la popolazione di Anagni insorse: riuscì a liberare il pontefice, malato e molto amareggiato, per l’angheria subita, che morì due mesi dopo, lasciando il papato in mano alla diplomazia francese. La richiesta di un concilio straordinario alla memoria, per giudicare Bonifacio VIII°, fu ottenuta lo stesso da Filippo il Bello da Papa Clemente V°, ma la cosa più grave fu che il re soppresse l’Ordine dei Templari, fatto destò molta impressione, non soltanto per la soppressione dell’ordine, ma principalmente per il modo in cui fu eseguita l’operazione. Si giunse alla tortura affinché i Cavalieri del Tempio confessassero l’appartenenza all’ordine. Un altro aspetto che non va sottovalutato, fu l’invidia nel vedere tutto il patrimonio che avevano accumulato nel corso degli anni, e la loro potenza ai fini guerrieri.
Papa Clemente V°, si spense qualche anno più tardi, col desiderio di vedere unito il popolo, e con un senso di colpa, quello di non avere saputo mettere d’accordo i figli di uno stesso Dio!








Bibliografia:
Le Grandi Religioni (Rizzoli)


By Redazione
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